Oggi stavo (in)felicemente guardando i prezzi proibitivi dei master. Togliendo di mezzo quelle pochissime borse di studio a disposizione, alcuni corsi finanziati o gratuiti, che rappresentano una piccola parte dell'offerta formativa post laurea, mi sono resa conto che la maggior parte dei master costa fior di quattrini.
La domanda sorge spontanea: chi se li può permettere? Dopo gli anni all'università, il portafogli è sgonfio e i soldi per un master strafigo di 20000 euro non credo la maggior parte degli studenti ( e io mi includo nella categoria) li abbiano a disposizione, neanche quelli che si sono arrangiati con qualche lavoretto durante gli studi ( a meno che non si trattasse di collaborare con la criminalità organizzata. Chissà se i cocopro saranno arrivati pure lì).
Quindi, appena laureati, coloro che si iscriveranno a un master costosissimo per comperare il lavoro manageriale della loro vita, saranno quelli che hanno più soldi. Gente che, passato il test d'ingresso al master a portafogli aperto( o numero chiuso, che dir si voglia), può, ancora giovane, cominciare a lavorare da una posizione manageriale, o che per lo meno permetta di raggiungere le vette del successo più facilmente. Test d'ingresso si, ma soprattutto un certo conto in banca ( neanche tuo, ma della tua famiglia) sono le carte vincenti per entrare ai corsi strafighi e di successo ( magari anche organizzati da Mediaset).
Arriviamo al punto: prendiamo un giovane squattrinato con capacità migliori di uno di quelli che sono entrati al master che, uscito dalla Fuckoltà, deve mettersi a lavorare subito perchè non ha soldi. Parte da una posizione più bassa e sapete chi si ritrova come principale? Il giovane figo che ha fatto il master a cui lui non aveva avuto accesso perchè a "mutuo" chiuso. Supponiamo che tale giovane di carriera, 24 anni laureato alla Bocconi, Master figo alla Nonsopiùcosa, comunque non brilli d'ingegno ( e ci può stare, ve lo assicuro). Vi siete mai chiesti come si possa sentire quello ingegnoso, ma non ricco quanto il suo amico, che deve sottostare agli ordini di uno che neanche ama alla follia e che in più è pure mediamente scemo?
Io credo che, se anche fosse la più pacifica persona dell'universo, tenterebbe di far carriera per uscire dalla sua frustrazione, magari con un master tre anni dopo che ha incominciato a lavorare, pagato con i soldi e i sacrifici di esser stato un simpatico dipendente di uno che capiva meno di lui.
Perchè il capire non si compra, ma la carriera si conquista. Per me che pensavo che la carriera potesse anche esser secondaria, ora dico che dipende dalle situazioni.
Bye, my friends!!!!!!!!!!!!!
La domanda sorge spontanea: chi se li può permettere? Dopo gli anni all'università, il portafogli è sgonfio e i soldi per un master strafigo di 20000 euro non credo la maggior parte degli studenti ( e io mi includo nella categoria) li abbiano a disposizione, neanche quelli che si sono arrangiati con qualche lavoretto durante gli studi ( a meno che non si trattasse di collaborare con la criminalità organizzata. Chissà se i cocopro saranno arrivati pure lì).
Quindi, appena laureati, coloro che si iscriveranno a un master costosissimo per comperare il lavoro manageriale della loro vita, saranno quelli che hanno più soldi. Gente che, passato il test d'ingresso al master a portafogli aperto( o numero chiuso, che dir si voglia), può, ancora giovane, cominciare a lavorare da una posizione manageriale, o che per lo meno permetta di raggiungere le vette del successo più facilmente. Test d'ingresso si, ma soprattutto un certo conto in banca ( neanche tuo, ma della tua famiglia) sono le carte vincenti per entrare ai corsi strafighi e di successo ( magari anche organizzati da Mediaset).
Arriviamo al punto: prendiamo un giovane squattrinato con capacità migliori di uno di quelli che sono entrati al master che, uscito dalla Fuckoltà, deve mettersi a lavorare subito perchè non ha soldi. Parte da una posizione più bassa e sapete chi si ritrova come principale? Il giovane figo che ha fatto il master a cui lui non aveva avuto accesso perchè a "mutuo" chiuso. Supponiamo che tale giovane di carriera, 24 anni laureato alla Bocconi, Master figo alla Nonsopiùcosa, comunque non brilli d'ingegno ( e ci può stare, ve lo assicuro). Vi siete mai chiesti come si possa sentire quello ingegnoso, ma non ricco quanto il suo amico, che deve sottostare agli ordini di uno che neanche ama alla follia e che in più è pure mediamente scemo?
Io credo che, se anche fosse la più pacifica persona dell'universo, tenterebbe di far carriera per uscire dalla sua frustrazione, magari con un master tre anni dopo che ha incominciato a lavorare, pagato con i soldi e i sacrifici di esser stato un simpatico dipendente di uno che capiva meno di lui.
Perchè il capire non si compra, ma la carriera si conquista. Per me che pensavo che la carriera potesse anche esser secondaria, ora dico che dipende dalle situazioni.
Bye, my friends!!!!!!!!!!!!!