venerdì 23 novembre 2007

una serata qualunque

Eccomi qua di nuovo a scrivere dopo un silenzio vissuto come lunghissimo. Ho attraversato il mio deserto creativo e ora sono giunta in una piccola oasi.
stavolta trascrivo impressioni... questa settimana mi è sembrata piuttosto intensa e non ho una gran voglia di abbandonarmi a noiosi o divertenti racconti, ma preferisco piuttosto utilizzare la tecnica espressionista di associazione arbitraria di immagini, suoni e sensazioni in sinestesie che vi lasceranno senza fiato ( magari!!!).
se il mio erasmus era una grossa bolla di sapone e l'Irlanda un quadro impressionista, la cui immagine emergeva solo se ne prendevi le distanze, per questa settimana passata sto cercando un'idea da qualche parte nella mia meravigliosa fantasia.
Mi rendo sempre più conto di quanto kafkiana e assurda possa esser la vita, che a volte ti sorprende in positivo quando meno te l'aspetti. E' proprio vero che alcuni eventi ti colgono in contropiede. A volte capita che non hai neanche il tempo per realizzare cosa stia succedendo perchè, per quando te ne rendi conto, sono già passati per non tornare più. Sono come una pasticca da ingoiare intera, senza sentirne nè il sapore nè l'odore...entrano a far parte di te, curano delle malattie da tempo in netto peggioramento, ti donano un effetto di sollievo duraturo e ti danno il coraggio di guardare avanti con una fiducia diversa nel futuro.
Non ti cambiano radicalmente l'esistenza, ma magari quel Moment arriva proprio al momento giusto per alleviare quel tedioso mal di testa che, da giorni, proprio ti innervosiva.
ebbene si, come diceva Mary Poppins, "Basta un poco di zucchero e la pillola va giù" , ma lo zucchero non sempre lo compri tu, a volte esistono anche pillole zuccherate...
Beh, quale cosa più zuccherata di una buona cioccolata?
buonanotte e a presto.

giovedì 8 novembre 2007

il deserto creativo

sto attraversando un deserto...é il deserto delle mie creazioni, la mia grafomania sta vacillando sotto i colpi di questo nuovo periodo in cui il voltare pagina, di cui si parlava nel post precedente, esaurisce le energie.
Mi sa che sto attraversando un periodo di meditazione, sto un pò assestando i colpi prima di centrare il bersaglio. La cosa più difficile a volte non è percorrere una strada anche lunga lunga, ma scegliere quale via percorrere.
forse è vero che ognuno ha la sua "rivoluzione copernicana" e la mia si sta concretizzando a poco a poco davanti a me. Uscirò superdonna da questa nuova sfida o superscema?
probabilmente la seconda alternativa mi si addice di più, ma la prima è più filosofica e anche più poetica.
nel frattempo, non prometto la pubblicazione di post in questo periodo perchè creo solo quando mi sento in vena e ora, come avrete già notato, le lettere si addensano una vicina all'altra senza un gran senso.
nel frattempo, cerco di riempire il vuoto intorno e di rendere meno arido il deserto con fantastiche oasi di cioccolato.
anche se non c'è molto spazio per la cioccolata nel deserto, con tutto quel sole farà una brutta fine...
bis dann.

lunedì 5 novembre 2007

Voltare pagina...

Se sentite o leggete l'espressione "voltare pagina" , cosa vi viene in mente?
fino a una settimana fa, io associavo all'espressione un grosso libro e una mano che girava le pagine una dopo l'altra, dall'inizio alla fine.
Ora però quel grosso libro e quella mano mi mancano tanto perchè l'idea che ho nella testa è un'altra e più che di un'idea si tratta di una sensazione. Non avrei mai pensato che un libro potesse contenere pagine di spessore e pesantezza diversa e invece mi sono accorta che il peso delle pagine a volte è proporzionale all' interesse per quello che vi è stampato. Girare alcune pagine costa una fatica maggiore di altre.
Vi sono quelle che scrivi da solo e quelle che scrivi in compagnia, quelle che scrivono altri e che tu ti limiti a leggere e quelle che solo tu scrivi e che nessuno leggerà mai, pagine riempite da racconti noiosi, tristi, divertenti, che lasciano il tempo che trovano o che ti fanno riflettere e agire di conseguenza.
Quando giri pagina, sei triste per quello che lasci, sei consapevole che tanto altro ti aspetterà, ma vorresti portarti dietro tante di quelle frasi che componevano i paragrafi letti precedentemente. e invece non puoi, devi guardare avanti, inutile soffermarsi su una serie di parole che ormai conosci a memoria e che non hai neanche più bisogno di leggere perchè ce le hai tutte impresse nella mente.
A volte non si è pronti a passare alla pagina successiva per paura, per pigrizia o forse perchè non se ne sente un bisogno impellente, ma se il libro lo si legge in due contemporaneamente ci si deve affrettare se l'altro ha una velocità di lettura maggiore della tua.
è così che va la vita o meglio "Così è se vi pare".