il governo è caduto. la prima cosa che mi viene in mente è chiedere: "si é fatto male?"
che dire dell'Onorevole Mastella? secondo me si dovrebbe chiamare Onorevole Randella perchè andrebbe proprio preso a randellate. D'altronde si sa un Randella non ha mai fatto primavera. che ci si voleva aspettare?
Che dire del Prode Prodi? lasciamogli le sue prodezze e facciamo fare i Casini a chi ne ha più diritto. Vogliamo parlare di Barbato, che si è trasformato in Barbablù e si è comportato con Cusumano come l'uomo della favola faceva con le sue mogli? Povero Cusumano, a sua insaputa volevano cambiare le u del suo nome rispettivamente in a e o e trasformarlo nel più grande CAsoUmano di tutti i tempi.
non state ancora ridendo perchè siete indignati, almeno quanto me, davanti all'ennesimo spettacolo non teatrale, ma parlamentare?
lo spettacolo questa volta ci è costato caro, non lo avremmo pagato così neanche se avessimo riservato delle sedie sul palco della Scala di Milano, come i nobili del '700 contro cui Voltaire polemizzava.
c'è anche da dire che gli attori non sono stati il massimo dello charme: abituati a Kim Rossi Stuart un deputatino di AN con una maglia rossa sulle spalle che lancia improperi a destra e a manca, anzi a manca e a manca, non ci piace per niente.
la sola posizione che possiamo comprendere è quella della maglia, che se ne sta sulle spalle del tipo e non capisce cosa ci fa lì. Lei rossa, quel colore così poco apprezzato dal deputato che la indossa, non ci vorrebbe proprio stare lì. Si sente fuori posto, proprio così come tutti quegli italiani che si sentono nel paese delle Banane e non nel loro, dopo aver guardato il tg di stasera.
lo spettacolo si è protratto per ore, c'è stato pathos, ci si è chiesti se quello che giaceva per terra in Parlamento fosse svenuto svenuto o fosse stato strozzato da qualcuno che ha poi deciso di darsela a gambe.
nessuno si sorprenderebbe della fuga, perchè i nostri politici sono tutti talmente bravi a scappare davanti alle responsabilità da non pensarci su due volte, gettare il sasso e ritirare la mano.
Ma un attimo, da un lato dell'aula, un tipo brutto stappa lo spumante, dopo l'annuncio della fine del governo Prodi. Festeggia. Vi rendete conto? Festeggia...Dove l'ha trovato quello spumante? Magari se l'è imboscato sotto la giacca e ha fatto finta di avere le tette all'entrata dell'aula. quando gli hanno chiesto come mai quello strano rigonfiamento in un posto così femminile, lui ha risposto che era per le pari opportunità e aveva garantito più tette per tutti. lui dei senzatetto non se ne era mai curato, ma i senzatette erano la classe che difendeva. Vi immaginate la moglie del parlamentare che lo ha visto uscire di casa con la bottiglia sottobraccio? alla domanda: "Caro, dove stai andando?" ha ricevuto come risposta "A esprimere il mio parere in Parlamento, a rappresentare quegli italiani che mi hanno votato". "bè, caro, fai bene ad alzare un pò il gomito, In vino veritas".
fossero stati ubriachi quelli che ci rappresentano, li avremmo pure giustificati, errori di gioventù (anche se di giovani ce ne stanno ben pochi).
Invece no, tutti savi, ma con il cervello completamente fuso. è sconvolgente. mi viene da chiedermi perchè gli italiani non fanno niente e si limitano a guardare queste scene veramente improponibili?
nessuno si sente preso in giro, anzi per il culo? sono solo io che quando li vedo comportarsi come scimmie impazzite non mi sento rappresentata da un branco di gente a cui il cervello fa cilecca?
risolvono la questione dicendo "si va alle elezioni". Posso esser pure d'accordo perchè la conseguenza di una crisi di governo sono le elezioni, ma scusate un attimo nessuno si sente smarrito?
"Votare?" "volentieri". ma chi? una sinistra divisa e incapace o una destra che anche fosse unita non mi rappresenta assolutamente, con Silvio bello e in forma più che mai...
A me sembrano delle trottole impazzite, la politica un mondo a sè, con i suoi meccanismi, i suoi incontri di box e una miopia allucinante nei confronti di moltissime questioni scottanti. In tutto questo il cittadino dove si colloca? paga le tasse, delega il suo potere e si fa rappresentare, ma li avete visti i rappresentanti?
bisognerebbe ricordare più spesso a questi illustri signori che lì ci stanno per fare gli interessi di chi li vota e che quel posto non ce l'hanno solo per ottenere potere personale e attuare una scalata al successo. Senza di noi non sono nessuno, mentre noi senza di loro abbiamo ancora il nostro potere, la nostra vita non si modificherebbe di una virgola.
Mi sento presa in giro, la vogliamo fare finita? altrimenti sulla prossima scheda elettorale mi viene da scriverci una battuta o una barzelletta, almeno allieto la giornata dello scrutatore regalandogli un sorriso...
e dove sono gli intellettuali? non è uno scempio vedere certe cose per qualcuno che ha ancora un pò di spirito critico? Perchè nessuno protesta?
vi lascio con questa domanda e me ne vado a letto, niente cioccolata per stasera, me ne hanno fatto passare la voglia...
a proposito di risse comiche guardate qua quante ne vanta il Parlamento:
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo/storia-risse/storia-risse.html
giovedì 24 gennaio 2008
domenica 13 gennaio 2008
UMO: Unidentified Mobile Object
Dopo un bel pò di tempo, sono riapparsa nella community dei blogger per dilettare i miei lettori e me stessa con post di vario genere.
Con l'arrivo del 2008 ho avuto un calo improvviso della creatività, ho rimuginato per vari giorni sul fatto di scrivere un post che facesse il bilancio del vecchio anno, ma poi ho deciso che i bilanci mi piacciono ancora meno delle loro compagne femminili...
L'altro giorno nell'autobus, mentre parlavo con la mia amica, una fantastica idea mi è balenata in mente e tac ho deciso di scrivere di cellulari.
è ormai risaputo che il cellulare non sia uno dei miei oggetti preferiti, anzi più vado avanti e più l'avversione per il piccolo schermo che si illumina e suona a SUO piacimento cresce in me in maniera smisurata.
sono un vero asso nello scordarmelo ovunque o nel lasciarlo nei luoghi più remoti della casa, da sotto al letto al davanzale del bagno, dal forno alla lavatrice. Ho un atteggiamento quasi punitivo nei suoi confronti, non solo non lo considero, ma gli movimento l'esistenza in modi che neppure immaginerebbe...
non saprei definire il momento preciso in cui ho sviluppato l'allergia al piccolo strumento con i tasti, ma so per certo che un gran feeling io e lui non l'abbiamo mai avuto.
a parte che mi sono accorta che se cominci ad averlo sempre con te non puoi più farne a meno (con questa frase mi rendo conto di dare il via libera agli psicologi che possono inventare la sindrome della dipendenza da cellulare). mi fanno sorridere, poi, quelli che dicono che senza cellulare si sentono nudi...ma vi pare possibile, è diventato quasi un capo d'abbigliamento indispensabile. fra un pò di anni le mamme diranno ai loro piccoli di mettersi il cellulare invece dei calzini o, peggio ancora, delle mutande!!!
a proposito di piccoli c'è da notare che anche loro sono vittime degli aggeggi che suonano, squillano, ballano e cantano peggio di una soubrette. Vedi i bimbetti uscire da scuola e scambiarsi cellulari e suonerie a posto delle care vecchie figurine Panini, che costavano solo cinquecento lire a pacchetto e che tutti si potevano permettere.
il telefonino è diventato ormai un oggetto che distingue gli sfigati dai fighetti: se hai un certo tipo di cellulare che ti cucina, ti parla e ti insegna anche le lingue straniere sei "in", altrimenti sei "out". adesso hanno anche costruito dei cellulari in titanio che puoi direttamente comprare in gioielleria e venderti la casa per acquistarli, così poi ti ripari con il cellulare quando fa freddo e fuori piove.
mi sono accorta, inoltre, di quanto sia bello riappropriarsi del proprio tempo. se hai un cellulare con te acceso tutti ti possono chiamare sempre, quindi se stai passeggiando per strada e vuoi goderti la tua città e non pensare a niente e l'aggeggio infernale suona, non puoi far altro che rispondere, per evitare che la fantastica suoneria polifonica ti faccia venire i nervi...
in più spegnere il cellulare in faccia a qualcuno non è carino e non risolverebbe il problema perchè ormai il tuo flusso di pensieri inutili e straordinariamente belli è stato interrotto.
se sei con degli amici a prendere un caffè e il cellulare squilla, pronto sull'attenti rispondi e sei costretto ad abbandonare una comunicazione faccia a faccia per una virtuale...
è bello sentire gli amici per telefono, ma quando sei a casa in relax e così sai che il tempo diventa più tuo e migliora di qualità.
per non parlare di quelli che farfugliano cose da soli e sembrano scemi. se li osservarvi bene poi ti accorgi che hanno il fantastico super mega strabiliante auricolare. vestiti di tutto punto, persone apparentemente serie, ma che muovono le labbra ed emettono suoni apparentemente a vuoto...
io un cellulare lo comprerei se fosse di cioccolata così quando non hai più voglia di usarlo te lo mangi...
a quelli che mi rispondono che esistono lati positivi nell'uso dei cellulari, polemicamente replico che per me i lati negativi pesano di più. Buone passeggiate a tutti per la vosta città...
Con l'arrivo del 2008 ho avuto un calo improvviso della creatività, ho rimuginato per vari giorni sul fatto di scrivere un post che facesse il bilancio del vecchio anno, ma poi ho deciso che i bilanci mi piacciono ancora meno delle loro compagne femminili...
L'altro giorno nell'autobus, mentre parlavo con la mia amica, una fantastica idea mi è balenata in mente e tac ho deciso di scrivere di cellulari.
è ormai risaputo che il cellulare non sia uno dei miei oggetti preferiti, anzi più vado avanti e più l'avversione per il piccolo schermo che si illumina e suona a SUO piacimento cresce in me in maniera smisurata.
sono un vero asso nello scordarmelo ovunque o nel lasciarlo nei luoghi più remoti della casa, da sotto al letto al davanzale del bagno, dal forno alla lavatrice. Ho un atteggiamento quasi punitivo nei suoi confronti, non solo non lo considero, ma gli movimento l'esistenza in modi che neppure immaginerebbe...
non saprei definire il momento preciso in cui ho sviluppato l'allergia al piccolo strumento con i tasti, ma so per certo che un gran feeling io e lui non l'abbiamo mai avuto.
a parte che mi sono accorta che se cominci ad averlo sempre con te non puoi più farne a meno (con questa frase mi rendo conto di dare il via libera agli psicologi che possono inventare la sindrome della dipendenza da cellulare). mi fanno sorridere, poi, quelli che dicono che senza cellulare si sentono nudi...ma vi pare possibile, è diventato quasi un capo d'abbigliamento indispensabile. fra un pò di anni le mamme diranno ai loro piccoli di mettersi il cellulare invece dei calzini o, peggio ancora, delle mutande!!!
a proposito di piccoli c'è da notare che anche loro sono vittime degli aggeggi che suonano, squillano, ballano e cantano peggio di una soubrette. Vedi i bimbetti uscire da scuola e scambiarsi cellulari e suonerie a posto delle care vecchie figurine Panini, che costavano solo cinquecento lire a pacchetto e che tutti si potevano permettere.
il telefonino è diventato ormai un oggetto che distingue gli sfigati dai fighetti: se hai un certo tipo di cellulare che ti cucina, ti parla e ti insegna anche le lingue straniere sei "in", altrimenti sei "out". adesso hanno anche costruito dei cellulari in titanio che puoi direttamente comprare in gioielleria e venderti la casa per acquistarli, così poi ti ripari con il cellulare quando fa freddo e fuori piove.
mi sono accorta, inoltre, di quanto sia bello riappropriarsi del proprio tempo. se hai un cellulare con te acceso tutti ti possono chiamare sempre, quindi se stai passeggiando per strada e vuoi goderti la tua città e non pensare a niente e l'aggeggio infernale suona, non puoi far altro che rispondere, per evitare che la fantastica suoneria polifonica ti faccia venire i nervi...
in più spegnere il cellulare in faccia a qualcuno non è carino e non risolverebbe il problema perchè ormai il tuo flusso di pensieri inutili e straordinariamente belli è stato interrotto.
se sei con degli amici a prendere un caffè e il cellulare squilla, pronto sull'attenti rispondi e sei costretto ad abbandonare una comunicazione faccia a faccia per una virtuale...
è bello sentire gli amici per telefono, ma quando sei a casa in relax e così sai che il tempo diventa più tuo e migliora di qualità.
per non parlare di quelli che farfugliano cose da soli e sembrano scemi. se li osservarvi bene poi ti accorgi che hanno il fantastico super mega strabiliante auricolare. vestiti di tutto punto, persone apparentemente serie, ma che muovono le labbra ed emettono suoni apparentemente a vuoto...
io un cellulare lo comprerei se fosse di cioccolata così quando non hai più voglia di usarlo te lo mangi...
a quelli che mi rispondono che esistono lati positivi nell'uso dei cellulari, polemicamente replico che per me i lati negativi pesano di più. Buone passeggiate a tutti per la vosta città...
venerdì 4 gennaio 2008
Un chimico
Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.
Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è forse diverso il vostro morire
voi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.
Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.
Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è forse diverso il vostro morire
voi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.
Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.
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