vi capitano mai quelle giornate a cui cerchi disperatamente di dare un senso che non trovi?
è da stamattina che mi sono svegliata all'ora giusta, mi sono alzata con il piede giusto e non ce la faccio a combinarne una giusta...sono andata alla ricerca di alcuni libri, ma non li ho trovati: sono arrivata in biblioteca, col mio computer superpesante a tracolla che mi stava spezzando una spalla, mi sono tolta il cappotto, ho preso la chiave dell'armadietto, ho tirato fuori tutti i libri e il computer e mi sono accorta che avevo lasciato a casa sia la batteria del portatile che l'alimentatore. così messo il computer poteva avere più o meno l'utilità di un frisbee. ho pensato e ripensato a quale potesse essere il collegamento più plausibile fra un frisbee e la mia tesi, ma proprio non l'ho trovato... Quindi, con la coda fra le gambe, me ne sono tornata a casa col frisbee nella valigietta e appena sono rientrata ho visto il fantastico alimentatore sul tavolo che mi guardava con aria di sfida e mi diceva: " per me, cara pam, te ne sei tornata a casa". ho pensato: "alimentatorino, quando ce la farai ad acquistare un pò di autonomia e a metterti nella borsa da solo????"
ho deciso poi di collegare l'alimentatore al frisbee di cui si parlava sopra e il portatile si è tutto d'un tratto "illuminato d'immenso" e ha cominciato a funzionare... mentre lui si illuminava d'immenso, io mi sentivo "come d'autunno sugli alberi le foglie"...in bilico, appesa al filo del mio alimentatore e completamente deficiente.
beh, dopo lo stupendo inizio di giornata, la situazione è ancor più degenerata. sono finita a parlare di principi e principesse con e mi è venuto un certo magone, soprattutto quando il mio amico mi ha rivelato che il fantastico principe azzurro è caduto da cavallo ed è morto.
Cavallo imbizzarrito bastardo, altro che "cavallina storna che porta colui colui che non ritorna"...
beh, come finire questa fantastica giornata se non con una altrettanto fantastica cioccolata calda????vado di là alla ricerca disperata di un pò di sano cacao.
mercoledì 13 febbraio 2008
martedì 5 febbraio 2008
Il bicchiere mezzo pieno...
Invece di scrivere questo post dovrei studiare per l'esame di domani, ma sono felicemente giunta alla conclusione stamattina che l'università è una grossa bufala. è una di quelle cose che da piccolo ti insegnano a prender sul serio, ma che in realtà fa ridere.
Passi anni a cercare di capire, a sviluppare uno spirito critico che ti permetta di avere una lucida visione del mondo, per ritrovarti davanti a un prof. che leggendo il progetto del tuo primo capitolo della tesi, ti dice che in realtà quel capitolo sarà tutta la tua tesi. Al che è normale che ti domandi se sei scemo tu, se non ci hai proprio capito nulla, se non doveva esser così che andava la tua vita da studente, se sei anni fa hai accidentalmente sbagliato facoltà, se Dio esiste, ma non si vede, se sei nel paese dei Balocchi...
ti ritrovi davanti a un relatore che ti propone uno schema per la tua tesi che tu avevi proposto ben cinque mesi fa e che era stato bollato come troppo noioso e scartato a priori, ti ritrovi a dover spiegare delle cose che tu reputi l'ABC della tua tesi e ti rendi conto che la persona che ti sta davanti e che dovrebbe esser competente sta spudoratamente fingendo...
della tua tesi, di quella tesi per cui ti sei snervata negli ultimi mesi, per la quale eri partita estremamnte entusiasta, non gliene può fregar di meno.
mi sono sentita frustrata, non ve lo nego, anzi frustratissima, per aver compreso che quello che mi hanno insegnato in questi anni in una facoltà come la mia, è che il più furbo primeggia, che la serietà è un bel principio, ma che in realtà non paga...
sono giorni che mi chiedo che cosa dovrò insegnare ai miei bambini, se mai ne avrò. io so che mi hanno insegnato dei bei principi, ma che spesso sono una limitazione troppo grande nella vita di tutti i giorni. Sai che i furbi o quelli comunemente definiti "intelligenti" hanno capito che mostrare è anche un pò essere e che invece tu, dal canto tuo, non lo hai mai voluto fare e neanche hai mai potuto per quel carattere più o meno discutibile che ti ritrovi.
li ringrazi comunque per quello spirito critico che, se oggi non ti fosse appartenuto, non ti avrebbe rovinato la giornata.
Dopo l'impatto iniziale contro i mulini a vento pensi anche che forse è vero che crescere significa soprattutto imparare ad affrontare la realtà per quello che è e non per quello che vorresti che fosse e magari riuscire a prender tutto con un sorriso. Forse quel poco di spirito critico che ti sei sudata , ti aiuta a esser più forte, a creder che a volte anche le sconfitte sono funzionali alle vittorie e a godere meglio dei successi, anche quando sono stati il frutto di tanti muri contro cui avevi la consapevolezza di sbattere. La delusione è normale, ma chissà che non schiuda qualcosa di nuovo, magari dei mesi più tranquilli di quelli passati precedentemente dietro al progetto della tesona.
Un discorso questo che mi porta a vedere il bicchiere ancora una volta mezzo pieno, anche se non sempre è facile...ma ognuno fa ciò che può e io può questo...
Ma oggi è Carnevale e si sa a Carnevale ogni scherzo vale, quindi magari è uno scherzo e se avessi incontrato il professore vestita da clown sarebbe andata diversamente.
bè, in tutto questo, buon Carnevale a tutti e mangiate tanti dolci.
Passi anni a cercare di capire, a sviluppare uno spirito critico che ti permetta di avere una lucida visione del mondo, per ritrovarti davanti a un prof. che leggendo il progetto del tuo primo capitolo della tesi, ti dice che in realtà quel capitolo sarà tutta la tua tesi. Al che è normale che ti domandi se sei scemo tu, se non ci hai proprio capito nulla, se non doveva esser così che andava la tua vita da studente, se sei anni fa hai accidentalmente sbagliato facoltà, se Dio esiste, ma non si vede, se sei nel paese dei Balocchi...
ti ritrovi davanti a un relatore che ti propone uno schema per la tua tesi che tu avevi proposto ben cinque mesi fa e che era stato bollato come troppo noioso e scartato a priori, ti ritrovi a dover spiegare delle cose che tu reputi l'ABC della tua tesi e ti rendi conto che la persona che ti sta davanti e che dovrebbe esser competente sta spudoratamente fingendo...
della tua tesi, di quella tesi per cui ti sei snervata negli ultimi mesi, per la quale eri partita estremamnte entusiasta, non gliene può fregar di meno.
mi sono sentita frustrata, non ve lo nego, anzi frustratissima, per aver compreso che quello che mi hanno insegnato in questi anni in una facoltà come la mia, è che il più furbo primeggia, che la serietà è un bel principio, ma che in realtà non paga...
sono giorni che mi chiedo che cosa dovrò insegnare ai miei bambini, se mai ne avrò. io so che mi hanno insegnato dei bei principi, ma che spesso sono una limitazione troppo grande nella vita di tutti i giorni. Sai che i furbi o quelli comunemente definiti "intelligenti" hanno capito che mostrare è anche un pò essere e che invece tu, dal canto tuo, non lo hai mai voluto fare e neanche hai mai potuto per quel carattere più o meno discutibile che ti ritrovi.
li ringrazi comunque per quello spirito critico che, se oggi non ti fosse appartenuto, non ti avrebbe rovinato la giornata.
Dopo l'impatto iniziale contro i mulini a vento pensi anche che forse è vero che crescere significa soprattutto imparare ad affrontare la realtà per quello che è e non per quello che vorresti che fosse e magari riuscire a prender tutto con un sorriso. Forse quel poco di spirito critico che ti sei sudata , ti aiuta a esser più forte, a creder che a volte anche le sconfitte sono funzionali alle vittorie e a godere meglio dei successi, anche quando sono stati il frutto di tanti muri contro cui avevi la consapevolezza di sbattere. La delusione è normale, ma chissà che non schiuda qualcosa di nuovo, magari dei mesi più tranquilli di quelli passati precedentemente dietro al progetto della tesona.
Un discorso questo che mi porta a vedere il bicchiere ancora una volta mezzo pieno, anche se non sempre è facile...ma ognuno fa ciò che può e io può questo...
Ma oggi è Carnevale e si sa a Carnevale ogni scherzo vale, quindi magari è uno scherzo e se avessi incontrato il professore vestita da clown sarebbe andata diversamente.
bè, in tutto questo, buon Carnevale a tutti e mangiate tanti dolci.
sabato 2 febbraio 2008
Come sono buoni i bianchi!
"La cosa che mi fa arrabbiare è l'errato utilizzo delle parole, dei sentimenti e delle cause. All'epoca si andava in Africa con i cammelli per fare la guerra. Adesso non è cambiato nulla. Quelle umanitarie sono sempre operazioni di polizia. In Italia, in Francia, è la moda, si cerca di motivare la gente, perchè la motivazione è l'ordine. L'esotismo caritatevole, più il viaggio. La nostra cultura si appoggia su un sistema economico che ha bisogno di schiavi, di morte, di fame per funzionare".
MARCO FERRERI ( 1988)
MARCO FERRERI ( 1988)
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