martedì 5 febbraio 2008

Il bicchiere mezzo pieno...

Invece di scrivere questo post dovrei studiare per l'esame di domani, ma sono felicemente giunta alla conclusione stamattina che l'università è una grossa bufala. è una di quelle cose che da piccolo ti insegnano a prender sul serio, ma che in realtà fa ridere.
Passi anni a cercare di capire, a sviluppare uno spirito critico che ti permetta di avere una lucida visione del mondo, per ritrovarti davanti a un prof. che leggendo il progetto del tuo primo capitolo della tesi, ti dice che in realtà quel capitolo sarà tutta la tua tesi. Al che è normale che ti domandi se sei scemo tu, se non ci hai proprio capito nulla, se non doveva esser così che andava la tua vita da studente, se sei anni fa hai accidentalmente sbagliato facoltà, se Dio esiste, ma non si vede, se sei nel paese dei Balocchi...
ti ritrovi davanti a un relatore che ti propone uno schema per la tua tesi che tu avevi proposto ben cinque mesi fa e che era stato bollato come troppo noioso e scartato a priori, ti ritrovi a dover spiegare delle cose che tu reputi l'ABC della tua tesi e ti rendi conto che la persona che ti sta davanti e che dovrebbe esser competente sta spudoratamente fingendo...
della tua tesi, di quella tesi per cui ti sei snervata negli ultimi mesi, per la quale eri partita estremamnte entusiasta, non gliene può fregar di meno.
mi sono sentita frustrata, non ve lo nego, anzi frustratissima, per aver compreso che quello che mi hanno insegnato in questi anni in una facoltà come la mia, è che il più furbo primeggia, che la serietà è un bel principio, ma che in realtà non paga...
sono giorni che mi chiedo che cosa dovrò insegnare ai miei bambini, se mai ne avrò. io so che mi hanno insegnato dei bei principi, ma che spesso sono una limitazione troppo grande nella vita di tutti i giorni. Sai che i furbi o quelli comunemente definiti "intelligenti" hanno capito che mostrare è anche un pò essere e che invece tu, dal canto tuo, non lo hai mai voluto fare e neanche hai mai potuto per quel carattere più o meno discutibile che ti ritrovi.
li ringrazi comunque per quello spirito critico che, se oggi non ti fosse appartenuto, non ti avrebbe rovinato la giornata.
Dopo l'impatto iniziale contro i mulini a vento pensi anche che forse è vero che crescere significa soprattutto imparare ad affrontare la realtà per quello che è e non per quello che vorresti che fosse e magari riuscire a prender tutto con un sorriso. Forse quel poco di spirito critico che ti sei sudata , ti aiuta a esser più forte, a creder che a volte anche le sconfitte sono funzionali alle vittorie e a godere meglio dei successi, anche quando sono stati il frutto di tanti muri contro cui avevi la consapevolezza di sbattere. La delusione è normale, ma chissà che non schiuda qualcosa di nuovo, magari dei mesi più tranquilli di quelli passati precedentemente dietro al progetto della tesona.
Un discorso questo che mi porta a vedere il bicchiere ancora una volta mezzo pieno, anche se non sempre è facile...ma ognuno fa ciò che può e io può questo...
Ma oggi è Carnevale e si sa a Carnevale ogni scherzo vale, quindi magari è uno scherzo e se avessi incontrato il professore vestita da clown sarebbe andata diversamente.
bè, in tutto questo, buon Carnevale a tutti e mangiate tanti dolci.