mercoledì 25 giugno 2008

Habemus schemam

La prof stasera è stata entusiasta all'annuncio del nuovo schema della tesi, tutto inventato da me adoperando il poco sangue che mi arriva al cervello ancora con questo caldo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sento Superman dopo averla sentita dire "Va bene signorina!"... Sono in un delirio di onnipotenza. Me la merito un pò di cioccolata, voi che dite?

Elefante e/o Ragnatela...

E' ufficiale, oltre alla crisi post-laurea esiste anche quella pre-laurea. A questo punto verrebbe da chiedersi se esiste una laurea senza "post" né "pre".
Descriverò il mio stato d'animo del momento: non è proprio facilissimo da afferrare.
La conoscete voi la canzoncina "Un elefante si dondolava sopra al filo di una ragnatela"? Ecco, in questo periodo, io a volte mi sento elefante e a volte ragnatela.
La canzoncina continua così: "...E trovando la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante". Quando mi sento elefante cerco di vagliare le varie possibilità positive che la mia attuale condizione ha in sè: il fatto che i miei amici siano sempre pronti a dondolare con me mi entusiasma. Quando mi sento ragnatela, però, attraverso attimi un pò difficili. Un altro elefante su di me non mi sembra affatto interessante e cerco di vincere l'angoscia con la mia grande flessibilità...Per la serie "Mi piego, ma non mi spezzo": il mio andamento risulta ondulatorio e mi aiuta ad ammortizzare i cambiamenti...Mi dico che anche io posso contribuire a determinare il movimento di quel grosso pachiderma che mi sta sopra e dei suoi amici che trovano l'altalena interessante..
E' un precario e sottile equilibrio quello che accomuna le due condizioni. Chi mi conosce bene sa che io e l'equilibrio siamo due rette parallele che non si incontreranno mai, visto che cado un giorno si e l'altro pure... Equilibrio in inglese si dice "Balance" e che cosa possiamo avere in comune io e una parola che assomiglia a "Bilancia"?
L'insegamento da trarre da questo periodo è che non importa che tu sia elefante o ragnatela, l'importante è che tu riesca a dondolare... Se poi ci prendi anche gusto, è la cosa migliore.
Ps. Preferisco essere elefante perchè la ragnatela non mangia cioccolato...

sabato 14 giugno 2008

Il cartomante buddhista e la zeppetta magica.

Ai miei lettori e in particolare a Fede, che per primo ha utilizzato l'immagine della zeppetta per contraddistinguermi, dedico questo post.
Non saprei bene da dove cominciare a raccontare la mia avventura, ma mi sono ritrovata, alcune settimane fa, a passare la serata con due buddhisti. Dopo aver discusso vario tempo con uno dei due sulla corrente di pensiero Buddhista che seguiva, con il tatto di un elefante che sta cadendo per un infarto improvviso e con gli occhi che scrutavano la sua anima, così come avrebbe fatto Buddha, gli ho chiesto: "E per pensare questo, bisogna esser buddhisti????".
Quelle di cui vi ho appena parlato sono le fantastiche premesse con cui comincia la storia il cui seguito ha avuto luogo ieri sera. La pioggia e Dio( o forse Buddha) ci hanno impedito di andarcene a una festa di ingegneria ( Deo Gratias) e mentre stavamo in relax sul letto, mi viene in mente che uno dei buddhisti sconosciuti era un cartomante.
Supplico la mia amica, quella che mi appoggia sempre, di chiedergli se mi faceva le carte e Paola invia un messaggio al chiaroveggente.
Ci invita a casa sua: un casolare di campagna in mezzo agli ulivi. Sembrava di stare nel Geltsemani, mi guardavo intorno per vedere se riuscivo a scorgere Giuda. Prima di entrare volevo mandare un messaggio a Samantha per dirle che se morivo o se mi ammazzavano crofeciggendomi si doveva recare in via del Bruozzo ( un nome, una garanzia) per rinvenire la salma.
Contrariamente alle mie aspettative, la serata è stata piacevole e i due tipi che stavano lì ( che non erano Gesù e Giuda) erano tranquillissimi. Prendevano la vita con molta Karma...
A un certo punto, su mia richiesta, uno dei due mi legge le carte: ovviamente, buone nuove...
Solo quando ero con Fede ho beccato una cartomante stronza che mi ha detto che mi ammalavo, facevo un lavoro che mi faceva cagare e chi più ne ha più ne metta.
Beh, ragazzi, ora vi devo dire il risultato della lettura, che farà sorridere chi da lungo tempo mi conosce e sa quanta sfiga abbia io con il genere maschile. Dunque, tenetevi forte.
Ci sono due tipi uno biondo e uno moro che mi pensano e il moro è gelosissimo ( Sarà siciliano??? Mi ci manca solo uno scassacazzo adesso!). Il biondo o il moro, non ricordo, lo rincontrerò presto e sarà un fantastico incontro. sarò addirittura io a decidere fra i due, anche se c'è una sorta di prostituta bionda che è in mezzo e di cui non si comprende il ruolo nella storia.
Beh, aspettando le news di Bruttiful, io spero che il caso Moro scoppi il più tardi possibile...I biondi mi sono sempre piaciuti di più...
La cosa migliore è che io non ho alcuna idea di chi possano essere i due tipi, ma do fiducia alla mia zeppetta magica che avrà sbagliato pure stavolta.
Ah, ci dovrebbe essere anche un viaggio post laurea, ma spero sempre che non sia da Perugia a casa mia...
A presto, my friends!

domenica 8 giugno 2008

Il cestino della spesa

L'altro giorno me ne sono andata, dopo una stancante giornata di studio, con Paola, la mia amica napoletana al supermercato a fare la spesa. Appena entrate cerchiamo i fantastici cestini per fare la spesa e non c'erano. Decidiamo di fare un giro alla ricerca del cestino perduto. Cammina cammina, arriviamo nel reparto frutta e ortaggi e vediamo l'oggetto dei nostri desideri, che ci guardava, lì, abbandonato a terra. Senza possibilità di equivoco apparteneva a un tipo che stava un pò più in là, nascosto, a scegliere la frutta. Ci guardiamo e c'era solo una cosa da fare: appropriarsi indebitamente del cestino vuoto e scappare via per fare la spesa. Un'occhiata d'intesa e diamo il via allo scippo.
Paola comincia canticchiare una canzone della colonna sonora dello squalo, perfetta per accompagnare l'eroica impresa. al suono di "dandandan", io mi avvicino e afferro il cestino, pronta a scappare via. Mi sono sentita come Prometeo che ruba il fuoco agli dei, una soddisfazione immensa mi pervadeva quando il serissimo signore che stava scegliendo le verdure, si gira e mi guarda. Colta in fragrante, mi sarei tagliata la mano o mi sarei data uno schiaffo su quella che aveva osato toccare l'ambito oggetto. Il tipo ci guarda e col sorriso soddisfatto per averci colto con le mani nel sacco, anzi nel cestino, ci si rivolge ammiccante: "Ci avete provato, eh????". Io scoppio in una fragorosa risata e la mia amica, faccia di piombo, si scusa, con i suoi occhi dolci: "Ma noi non trovavamo cestini. Siamo passati alla cassa e non c'erano!!!!!". Non era credibile, anche perchè io mi stavo sbellicando dalle risate.
Per tutto il tempo della spesa, immaginavamo di spintonare i clienti, farli cadere e rubar loro i fantastici cestini. Mai desiderato un oggetto così tanto in vita mia. Un cestino è per sempre, altro che un diamante!!!!!!!!!