domenica 26 aprile 2009

Desideri, fontane e...

Macchina fotografica alla mano, testa fra le nuvole e stradario in borsa, la giovane scrittrice di questo blog vagava curiosa per le vie della capitale.

Con la scaramanzia e quel tocco di magia che mi contraddistingue, bianca o nera lasciamolo decidere a chi mi conosce, mi sono come sempre recata alla fontana di Trevi per dar luogo al rito del lancio della monetina e del desiderio da esprimere che caratterizza da alcuni anni i miei viaggi romani. 

Dopo aver sgomitato tra i settanta giapponesi davanti alla fontana e con Oceano che mi scrutava minacciosamente, apro la borsa, prendo il portafogli e fiera come Anita Ekberg, mi accingo ad innescare, con il desiderio che stavo per esprimere, il meccanismo che a poco a poco mi avrebbe condotto alla mia nuova Dolce Vita.

Lancio la monetina e prima che cadesse in acqua sento uno strano "ciak".  Purtroppo non era Fellini l'artefice di quel rumoraccio e non c'era nessun regista che mi diceva di buttarmi nella fontana.  Piuttosto sbigottita, mi accorgo che chi doveva esaudire il mio desiderio  aveva confuso il mio nome da soubrette con quello della modella di Playboy e mi aveva donato un paio di tette nuove a mia insaputa, facendo rompere il reggiseno.

Avrei voluto gridare al miracolo, ma mi sono trattenuta. Prima di farmi false illusioni, ho lanciato un'occhiata alle mie tette e non mi sembravano per niente cresciute.  

Anche se nel meraviglioso mondo di Pamela diventare una pin-up è sempre possibile, sono stata brutalmente costretta ad arrendermi all'evidenza e ad ammettere che tutto derivava probabilmente dai difetti di fabbrica del reggiseno che si era spezzato a causa del movimento brusco per lanciare la monetina.

Con le tette di sempre, con il mio boom-up invece che push-up, mi sono diretta alla prima gelateria per comprarmi un bel gelato al cioccolato. Dovevo pur far qualcosa per riprendermi dal brutto scoppio subito. Nella prossima vita spero di rinascere Valeria Marini.