Lo spunto per questo post deriva da un'infezione che mi è stata diagnosticata agli occhi alcuni giorni fa e che stenta ad andarsene: sembra essersi affezionata ai miei occhi verdi.
Ho sempre pensato che fosse vera l'idea che "gli occhi sono lo specchio dell'anima". E' il primo particolare che noto nelle persone nuove che incontro e l'ultimo che scordo quando ricordo quelle che sono passate nella mia vita. Dietro agli occhi si cela un mondo da scoprire. Con le persone timide di solito mi diverto a cogliere gli sguardi che lanciano al mondo che le circonda, il sorriso che a volte risparmiano con la bocca e che comunicano con gli occhi.
Da una vita io ho un'avversione fortissima per gli occhiali perchè coprono gli occhi e detesto da sempre quelli da sole. Mi chiedo quale sia la loro funzione, a parte colorare di nero una metà della faccia della persona che ci sta davanti e nasconderne lo sguardo.
Mi sento smarrita a parlare con un portatore di occhiali da sole, è peggio di uno strabico: non so se guardargli la punta del naso o le labbra oppure girarmi, che tanto fa lo stesso. Comunque, questa inutile riflessione sugli occhi, l'anima, gli occhiali da sole e derivati scaturisce dalla mia estrema ipocondria: sono impauritissima perchè quest'infezione non se ne va e perchè devo nascondere i miei occhi dietro a degli occhiali rossi bruttissimi. Mi sento una maestrina mal riuscita, ma chi la vuole fare la maestra????Voglio rimettere le lenti, magari al cioccolato, così le mangio direttamente e l'effetto dallo stomaco passa agli occhi e ricomincio a vedere il mondo a colori...
sabato 23 agosto 2008
Il fantastico mondo dei miei occhi
martedì 12 agosto 2008
Malta, finalmente la conclusione...
Malta è stato una delle vacanze più belle fino a questo momento.
Ringrazio tutti quelli che erano con me, sia il mio fantastico gruppetto di adolescenti fighissime e tutte innamorate dell'amore, sia i mitici assistenti.
Un grazie particolare va alle mie compagne di camera per aver sopportato il mio disordine e la mia disorganizzazione e per avermi supportato sempre in positivo durante le serate e le giornate maltesi. Grazie Tiziana per le treccine che mi hai fatto la sera prima di uscire, grazie Dani per aver capito dal primo momento che mi hai visto che versavo in una crisi pre laurea che molto assomigliava alla tua e per averci riso e scherzato su, grazie Trunky perchè una compagna di squadra come te non l'avrei trovata neanche su ordinazione.
Non posso scordare poi Peppe, che naturalmente con la sua organizzazione e il suo spirito fashion, mi ha allietato le giornate. Di te Peppe ricorderò la storia del ragazzino fatto uscire dalla discoteca la sera in cui girava la polizia e non scorderò mai il primo momento che ti ho visto alla stazione ad aspettarmi con gli auricolari nelle orecchie (fashion anch'essi) e le tua fantastica macchinetta fotografica al collo. Grazie per le foto stupende che hanno immortalato i momenti migliori della vacanza.
E poi Ivan, chi se lo scorda il suo fans club, il più numeroso di tutta la vacanza... Anche quello di Marco non scherzava, ma quello di Ivan non aveva paragoni. Ivan doveva essere il mio complice per sferrare la vendetta finale ( e tu Ivan sai contro chi), ma si è ammalato. E' stato lui per primo a mettere in giro la notizia del mio amore per Mustafà, omino delle pulizie che diceva cercassi di sedurre... Ivan, arrivava la mattina, bello come il sole, con le sue fans che avrebbero fatto carte false per svegliarlo e urlava con il suo accento del profondo sud "pullman trèèèèèèèèèèèèè".
E Giusy e Loredana, che con la loro allegria e la loro dolcezza hanno allietato un pò il soggiorno di tutti.
Poi il nostro fantastico e supercalmo vice direttore Gavino, che si divertiva a far prendere accidenti ai poveri fanciulli inventando storie sul rimpatrio e facendoli sbiancare perchè fingeva di essere una persona seria e abbozzava qualche rimprovero qua e là...
Poi Vale ci sei tu che ci sei sempre, vicina o lontana e che rappresenti uno dei pilastri portanti della mia vita. Lo sai che senza di te e il tuo gruppo problematico non sarebbe stato lo stesso.
Beh poi c'era anche Bruno, di cui non saprei che ricordare o che scordare. Forse la sua complicità con Gavino nell'inventare storie e con Ivan nel tirarmi a mare. Mi ricorderò di lui la capacità innata che aveva nel giocare con le parole come con i ragazzi, le nostre chiacchierate sul nulla e sulle questioni di principio che solo con un iscritto a filosofia si possono fare, le crepes della creperia, il casinò, la serata in cui mi ha minacciato con una pistola ad acqua nell'ascensore e le canzoni di Guccini che cercavamo di cantare a metà.
Ecco, penso che possa bastare, grazie ragazzi a tutti di cuore, in bocca al lupo per il futuro.
Ringrazio tutti quelli che erano con me, sia il mio fantastico gruppetto di adolescenti fighissime e tutte innamorate dell'amore, sia i mitici assistenti.
Un grazie particolare va alle mie compagne di camera per aver sopportato il mio disordine e la mia disorganizzazione e per avermi supportato sempre in positivo durante le serate e le giornate maltesi. Grazie Tiziana per le treccine che mi hai fatto la sera prima di uscire, grazie Dani per aver capito dal primo momento che mi hai visto che versavo in una crisi pre laurea che molto assomigliava alla tua e per averci riso e scherzato su, grazie Trunky perchè una compagna di squadra come te non l'avrei trovata neanche su ordinazione.
Non posso scordare poi Peppe, che naturalmente con la sua organizzazione e il suo spirito fashion, mi ha allietato le giornate. Di te Peppe ricorderò la storia del ragazzino fatto uscire dalla discoteca la sera in cui girava la polizia e non scorderò mai il primo momento che ti ho visto alla stazione ad aspettarmi con gli auricolari nelle orecchie (fashion anch'essi) e le tua fantastica macchinetta fotografica al collo. Grazie per le foto stupende che hanno immortalato i momenti migliori della vacanza.
E poi Ivan, chi se lo scorda il suo fans club, il più numeroso di tutta la vacanza... Anche quello di Marco non scherzava, ma quello di Ivan non aveva paragoni. Ivan doveva essere il mio complice per sferrare la vendetta finale ( e tu Ivan sai contro chi), ma si è ammalato. E' stato lui per primo a mettere in giro la notizia del mio amore per Mustafà, omino delle pulizie che diceva cercassi di sedurre... Ivan, arrivava la mattina, bello come il sole, con le sue fans che avrebbero fatto carte false per svegliarlo e urlava con il suo accento del profondo sud "pullman trèèèèèèèèèèèèè".
E Giusy e Loredana, che con la loro allegria e la loro dolcezza hanno allietato un pò il soggiorno di tutti.
Poi il nostro fantastico e supercalmo vice direttore Gavino, che si divertiva a far prendere accidenti ai poveri fanciulli inventando storie sul rimpatrio e facendoli sbiancare perchè fingeva di essere una persona seria e abbozzava qualche rimprovero qua e là...
Poi Vale ci sei tu che ci sei sempre, vicina o lontana e che rappresenti uno dei pilastri portanti della mia vita. Lo sai che senza di te e il tuo gruppo problematico non sarebbe stato lo stesso.
Beh poi c'era anche Bruno, di cui non saprei che ricordare o che scordare. Forse la sua complicità con Gavino nell'inventare storie e con Ivan nel tirarmi a mare. Mi ricorderò di lui la capacità innata che aveva nel giocare con le parole come con i ragazzi, le nostre chiacchierate sul nulla e sulle questioni di principio che solo con un iscritto a filosofia si possono fare, le crepes della creperia, il casinò, la serata in cui mi ha minacciato con una pistola ad acqua nell'ascensore e le canzoni di Guccini che cercavamo di cantare a metà.
Ecco, penso che possa bastare, grazie ragazzi a tutti di cuore, in bocca al lupo per il futuro.
domenica 10 agosto 2008
A Malta nessuno ci aspetta...
Finalmente eccomi qua a scrivere un post su Malta. Non sono ancora completamente lucida per scrivere un resoconto globale sulla mia semivacanza, quindi racconterò solo un episodio della bella vita passata sull'isola felice.
Per chi non lo sapesse io sono finita lì a fare l'assistente a un gruppo di adolescenti. Tale post trae ispirazione da una frase che un mio amico pronunciò, con lo sguardo corrucciato, quando annunciai la notizia di aver accettato l'incarico: "Ma Pamela, la tua accompagnatrice chi è?" e vuole esser la dimostrazione che a me un assistente personale sarebbe proprio servito...
Un assolato sabato mattina ci rechiamo per una gita a Medina: nel mio pulman c'erano quarantaquattro ragazzi e quattro accompagnatori. Io e la Trunky ( la mia fidata compagna sarda di avventure, così soprannominata da me per la calma che la caratterizzava) avevamo un gruppetto di diciassette fantastiche ragazze, più puntuali e ben organizzate di noi e poi c'erano nel nostro autobus due altre accompagnatrici ( i cui soprannomi non sto qui a citare per ovvi motivi).
Arriviamo a Medina, fra risa e crisi di nervi per il caldo scendiamo dal pullman, ci danno un pò di tempo libero e io e la Trunky raggiungiamo gli altri assistenti. Ce ne andiamo tutti insieme a mangiare torte e derivati con la cioccolata, io prendo il mio frappè, ci perdiamo in amene chiacchiere, ridiamo ( ovviamente), scherziamo, guardiamo l'orologio e... ci accorgiamo di essere in ritardo per l'appuntamento in piazzetta.
Ci diciamo che non sarebbe stato un problema perchè le altre due accompagnatrici, puntuali come un orologio svizzero, avrebbero notato la nostra assenza e ci avrebbero aspettato e che le nostre ragazze ci avrebbero reclamato a gran voce.
Usciamo di corsa, ma non troppo, dal locale, giungiamo al luogo dell'appuntamento col dovuto ritardo e... puff, erano scomparsi tutti.
Penso: "Che burloni, staranno giocando a nascondino!!!", mi guardo intorno e non c'era nessuno che stesse contando con la testa rivolta contro il muro. "Mmm", mi dico, "qui ci hanno lasciato a piedi". Fortunatamente la Trunky sapeva dove si trovava l'autobus e ridendo, nonostante la disgrazia che ci era capitata, arriviamo al parcheggio. Ci troviamo davanti al problema numero due: capire quale fosse il nostro autobus. C'erano tantissimi pullman...La memoria fotografica non è mai stata il mio forte, non avevo la più pallida idea di quale fosse il nostro. Mi accorgo, a un certo punto, di una tipa con la maglia celeste puffo e la voce roca che urlava "Annaritaaaaaaaaaa!!!!". Stava chiamando la Trunky perchè il mio nome non lo ricordava. Era l'altra accompagnatrice che, silenziosa e con viso serio, ci rimproverava come si rimproverano i bambini che hanno messo le mani nel barattolo della Nutella. La guardo, sorrido, entro nel pullman e penso che se non ci fosse stata la Trunky con me mi sarei sentita persa, anzi magari mi avreste trovato a vagare per Medina ancora oggi.
Morale della favola: diffidare delle streghe blu, sono solo imitazioni di autentiche assistenti gaudenti.
Per chi non lo sapesse io sono finita lì a fare l'assistente a un gruppo di adolescenti. Tale post trae ispirazione da una frase che un mio amico pronunciò, con lo sguardo corrucciato, quando annunciai la notizia di aver accettato l'incarico: "Ma Pamela, la tua accompagnatrice chi è?" e vuole esser la dimostrazione che a me un assistente personale sarebbe proprio servito...
Un assolato sabato mattina ci rechiamo per una gita a Medina: nel mio pulman c'erano quarantaquattro ragazzi e quattro accompagnatori. Io e la Trunky ( la mia fidata compagna sarda di avventure, così soprannominata da me per la calma che la caratterizzava) avevamo un gruppetto di diciassette fantastiche ragazze, più puntuali e ben organizzate di noi e poi c'erano nel nostro autobus due altre accompagnatrici ( i cui soprannomi non sto qui a citare per ovvi motivi).
Arriviamo a Medina, fra risa e crisi di nervi per il caldo scendiamo dal pullman, ci danno un pò di tempo libero e io e la Trunky raggiungiamo gli altri assistenti. Ce ne andiamo tutti insieme a mangiare torte e derivati con la cioccolata, io prendo il mio frappè, ci perdiamo in amene chiacchiere, ridiamo ( ovviamente), scherziamo, guardiamo l'orologio e... ci accorgiamo di essere in ritardo per l'appuntamento in piazzetta.
Ci diciamo che non sarebbe stato un problema perchè le altre due accompagnatrici, puntuali come un orologio svizzero, avrebbero notato la nostra assenza e ci avrebbero aspettato e che le nostre ragazze ci avrebbero reclamato a gran voce.
Usciamo di corsa, ma non troppo, dal locale, giungiamo al luogo dell'appuntamento col dovuto ritardo e... puff, erano scomparsi tutti.
Penso: "Che burloni, staranno giocando a nascondino!!!", mi guardo intorno e non c'era nessuno che stesse contando con la testa rivolta contro il muro. "Mmm", mi dico, "qui ci hanno lasciato a piedi". Fortunatamente la Trunky sapeva dove si trovava l'autobus e ridendo, nonostante la disgrazia che ci era capitata, arriviamo al parcheggio. Ci troviamo davanti al problema numero due: capire quale fosse il nostro autobus. C'erano tantissimi pullman...La memoria fotografica non è mai stata il mio forte, non avevo la più pallida idea di quale fosse il nostro. Mi accorgo, a un certo punto, di una tipa con la maglia celeste puffo e la voce roca che urlava "Annaritaaaaaaaaaa!!!!". Stava chiamando la Trunky perchè il mio nome non lo ricordava. Era l'altra accompagnatrice che, silenziosa e con viso serio, ci rimproverava come si rimproverano i bambini che hanno messo le mani nel barattolo della Nutella. La guardo, sorrido, entro nel pullman e penso che se non ci fosse stata la Trunky con me mi sarei sentita persa, anzi magari mi avreste trovato a vagare per Medina ancora oggi.
Morale della favola: diffidare delle streghe blu, sono solo imitazioni di autentiche assistenti gaudenti.
mercoledì 6 agosto 2008
Il mio lamento...
Sono ufficialmente triste.
Triste perchè il cielo è grigio e fuori piove, triste perchè i miei amici sono lontani, triste perchè Malta è passata in un battibaleno, triste perchè ho una tesi da scrivere e sento caldo, triste perchè non ho ancora imparato che bisogna cogliere l'attimo, triste perchè i momenti belli sono così intensi che sembra che durino un secondo, triste perchè ho terminato le pagine del taccuino dove annoto le mie impressioni e le mie paure...
Ora mangio la cioccolata contro la tristezza...
Triste perchè il cielo è grigio e fuori piove, triste perchè i miei amici sono lontani, triste perchè Malta è passata in un battibaleno, triste perchè ho una tesi da scrivere e sento caldo, triste perchè non ho ancora imparato che bisogna cogliere l'attimo, triste perchè i momenti belli sono così intensi che sembra che durino un secondo, triste perchè ho terminato le pagine del taccuino dove annoto le mie impressioni e le mie paure...
Ora mangio la cioccolata contro la tristezza...
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