Cari lettori,
le impressioni in terra d'Africa si moltiplicano e sono numerose come le zanzare che circolano in questa zona. E' strano, ma mi sento stanca di vedere, ascoltare e sentire odori nuovi che mi portano ad accumulare sensazioni fortissime...
Ieri, dopo aver manifestato un'allergia al maledetto Malarone ed aver sospeso la profilassi, sono arrivati nella missione e mi sono montata la zanzariera e coperta di Autan prima di addormentarmi. Il mio modo di guardare il mondo e' cambiato improvvisamente. Mi sono chiusa nella zanzariera e ho cominciato a riflettere.
Oggi pomeriggio giocando con i bambini e vedendoli sporchi, senza vestiti e con una gioia che poche volte riesci a percepire nei volti dei piccoli italiani, mi sono resa coñto che la zanzariera che avevo montato con tanta cura altro non riproduceva che la campana di vetro in cui solo il 20 per 100 della popolazione mondiale puo' permettersi di vivere protetta e crescere serenamente i suoi figli. Venendo a contatto con una realta' come quella africana, ti rendi conto che la maggior parte delle cose che dai per scontate nel tuo paese in realta' non lo sono per nieñte, a partire dal pane quotidiano fino ad arrivare alla salute di un bambino: Improvvisamnte, smetti di riflettere su~lle tue disgrazie perosnali e ti senti un privilegiato, uno che si puo' permettere tutta la vita di vivere dentro una zanzariera e di chiudere gli occhi per non vedere le cose che non gli piacciono.
Qui mi guardo intorno cercando istintivamnete e disperatamnete qualcosa che somigli di piu' alla mia vita italiana di tutti i giorni (un bambino pulito, una casa che non sia una capanna) e il non trovarlo mi spiazza moltissimo. Questo posto fa crollare le certezze piu' elementari. La forza di stare qui te la danno le persone che credono che un mondo migliore sia possibile e che lavorano tutti i giorni non con la speranza di cambiare le grandi questioni, ma per regalare un sorriso ai poveri.